La storia

Situata nella zona centrale dell’Oltrepò Pavese, sulla cresta di una collina sempre soleggiata e arieggiata, si trova l’azienda vitivinicola Sfogliata, nata nel 1920 ad opera di Davide De Filippi e continuata poi dal figlio Angelo. La passione che oggi guida la nipote Laura con i propri familiari è quella di coltivare la vite in una zona altamente vocata e da sempre dedicata, per ottenere vini che uniscono in sè qualità e tradizione e sanno parlare del territorio dal quale provengono.

La realtà

I vecchi vigneti nel tempo sono stati rinnovati e nella stragrande maggioranza orientati da nord a sud in modo da consentire un soleggiamento il più uniforme possibile sulle facciate dei filari che vengono così esposte a est e a ovest. Il sistema di allevamento a guyot, con densità di impianto di 3700/4100 ceppi/ha, consente una bassa produzione/ceppo, accentuando sapore e concentrazione zuccherina. Una ottimale gestione del verde, che prevede adeguata spollonatura, scacchiatura e sfemminellatura, favorisce un microclima più asciutto e salubre in vigneto, per ottenere la miglior maturazione possibile. Il diradamento, all’inizio dell’invaiatura, consente una equilibrata distribuzione dei grappoli sulla spalliera, al fine di evitare muffe e presenza di tignole, migliorando ulteriormente il prodotto finale.

La vendemmia inizia nell’ultima decade di agosto con le uve di Pinot nero, prosegue nella prima decade di settembre con il Riesling, per poi dedicarsi alle uve nere Merlot, Barbera, Croatina, Rara, a seguire fino alla prima decade di ottobre. Tutte le uve sono rigorosamente raccolte a mano e pigiate subito. La fermentazione è differenziata a seconda dei tipi: senza macerazione per i bianchi, con macerazione di una notte per i rosa, cinque-sei giorni per i rossi. Al termine della fermentazione tumultuosa, i mosti profumati vengono spillati e deposti in vasche di stoccaggio per il periodo di decantazione e l’affinamento, durante il quale sono eseguiti gli opportuni travasi.

Etica aziendale

Tutte le operazioni in campagna e tutte le fasi di lavorazione in cantina sono eseguite con il massimo impegno e altrettanta attenzione ad ogni piccolo particolare. L’abbiamo voluto significare con semplicità sulle nostre etichette, nelle quali si presentano sullo sfondo due rettangoli grigi: sono i nostri cardini, la nostra idea di “come e perchè fare il Vino” alla quale non possiamo rinunciare.

Il primo è il rettangolo grigio chiaro: in questo sono idealmente contenuti tutto l’ impegno, il tempo e la nostra dedizione per ottenere un’uva il più dolce e salubre possibile. Un’uva sana e dolce permette di poterla trasformare in buon vino nel modo più naturale.

Ecco quindi il significato racchiuso nel rettangolo grigio scuro: bere il vino buono vuol dire stare bene, in tutti i sensi.

Il vino è un piacere, è condivisione, stare insieme, è gioia.

È anche un alimento prezioso con cui prendersi cura quotidianamente del proprio corpo per restare giovani.

Infine, sorseggiare i nostri vini è rivivere la bellezza del nostro territorio, riassaporarne sole, aria, paesaggi. É vivere bene.

Prima di pensare al nostro tornaconto, pensiamo alla soddisfazione, alla salute e al benessere di chi consumerà il nostro prodotto.

Ogni nostra giornata di lavoro è vissuta con questi princìpi. Grazie ad essi nascono i nostri vini, ognuno con differenti caratteristiche ed una propria personalità, ma sempre prodotti con la medesima finalità: bere bene per stare bene.

“Contrariamente ai creatori di moda o ai costruttori di automobili, il vignaiolo resta in balia della natura. Siccome è lei ad avere l’ultima parola, la prima lezione da trarre è quella dell’umiltà.”
(Henri Plouïdy)